Un pomeriggio indimenticabile
Gioco, fantasia, disegno, creatività: parole che sono parte integrante della vita dei bambini, ma che in ospedale assumono un significato speciale e diventano elementi essenziali per il benessere del bambino che, con il ricovero, vive un distacco dal suo ambiente e la paura data da un luogo sconosciuto e dalla malattia.
Per questo motivo, quando per il secondo anno il Gruppo Bracco ha proposto di sostenere una nuova serie di laboratori creativi secondo il Metodo Bruno Munari® abbiamo accettato con entusiasmo.
A partire dal 21 settembre 2015 al Santobono di Napoli, per proseguire presso il San Paolo di Milano, il Sant'Antonio Abate di Cantù e il Guglielmo da Saliceto di Piacenza, bambini, volontari e genitori hanno avuto l'occasione di trascorrere un pomeriggio di creatività sul tema "Mangiare con gli occhi".
Ogni tappa è stata l'occasione per scoprire l'immenso lavoro di Bruno Munari, per coinvolgere tutti - bambini e adolescenti, genitori, volontari ABIO, ma anche in alcuni casi il personale medico, che ha molto apprezzato questa iniziativa - in un gioco in cui le forchette sono rielaborate, reinventate e possono diventare nuovi oggetti, personaggi, creazioni della fantasia.
Questa collaborazione, nata nel 2014 e proseguita nel 2015, è un dono prezioso per i bambini e per i loro genitori, ma anche una occasione per i volontari ABIO: riportiamo di seguito estratti delle testimonianze che ci hanno inviato.
"E così, dopo Milano, Bologna e Roma (tappe 2014) si è approdati a Napoli, la prima di quattro nuove tappe di questo viaggio stimolante e innovativo. Carta, plastica, spugne, tessuti (elementi quasi completamente di scarto) si modellano tra le mani di chi per poche ore cerca gioia e sollievo nella realtà del ricovero ospedaliero. Nulla viene imposto: i bambini sono lasciati liberi di esprimersi attraverso l'arte. Grazie alla professionalità di Michela Dezzani il laboratorio ha riscosso un grande successo, coinvolgendo non solo i piccoli pazienti, ma anche i loro genitori e i volontari ABIO. Creare, dunque, distogliendo così i più piccoli da un evento per loro traumatico come il ricovero in ospedale."
[Mariagiovanna, ABIO Napoli]
"Michela Dezzani ha presentato la figura di Bruno Munari parlando della sua creatività, della sua ironia e curiosità, che gli permettevano anche di divagare sulla funzione degli oggetti per giocare in libertà. Ed è proprio questo che hanno fatto i piccoli pazienti: hanno giocato, hanno creato, hanno trasformato delle semplici posate di plastica in oggetti bellissimi. Hanno sperimentato, hanno scoperto combinazioni impensabili, si sono divertiti e si sono meravigliati loro stessi di quello che con la loro fantasia e creatività avevano realizzato. La cosa straordinaria è che tutti hanno partecipato, dal piccolo di tre anni, al ragazzino felice di far vedere alla sua mamma cosa era capace di fare, alle adolescenti che, dopo un po' di reticenza, sono state quelle che forse si sono divertire di più e anche ai genitori e alle volontarie presenti. Un pomeriggio indimenticabile!"
[Nicoletta, ABIO Como]
I laboratori creativi secondo il Metodo Bruno Munari®
Tra gli anni Settanta e gli anni Novanta, Bruno Munari progettò, con l'aiuto dei suoi numerosi collaboratori, laboratori per i bambini delle scuole materne, elementari e medie inferiori, sia in Italia sia all'estero, in musei, biblioteche e centri privati. Mise a punto un "Metodo" che, attraverso il gioco basato su regole da conoscere, trasgredire e variare - e in base al caso - permettesse di far sperimentare e di far scoprire combinazioni impensabili con la comune logica. I Laboratori furono pensati e realizzati per essere luoghi adatti ad "allenare e stimolare il pensiero progettuale creativo".